CFD su Indici: un'opportunità

a cura di a Davide Biocchi, trader e formatore di Directa

Capita spesso nell'attività di trading di comprare/vendere il titolo sbagliato, anche quando si individua bene l'andamento della Borsa. Succede infatti ai trader di non riuscire a trovare gli spunti utili per sfruttare la loro pur corretta intuizione sul trend di mercato.

Vale la pena ricordare che, benché il trading anche solo generico sugli indici rappresenti comunque un'ottima opportunità, operando sui futures si è spesso frenati dal (grande) controvalore che si mette in gioco.

Infatti, se si esclude il contratto mini-fib disponibile su Borsa Italiana, che vale relativamente poco (circa 18000 euro di controvalore - 1 euro per punto), e si sceglie di agire sui mercati che veramente hanno performato negli ultimi anni, allora bisogna accettare i 90.000 $ di controvalore del future su S&P500 o i ben più di 200.000 € del future Dax.

Il problema non è l'effetto leva tipico dell'operatività a margine sui derivati, che il trader entro certi limita addirittura apprezza, ma la consapevolezza di non reggere emotivamente la tensione di mettere a rischio controvalori troppo grandi; si sente quindi la mancanza di uno strumento alternativo, con caratteristiche adatte ai trader molto attivi, ma negoziabile in tagli dal controvalore più piccolo.

Strumenti alternativi come certificates o ETF, pur ottimi per chi non cerca l'effetto leva o non si cura dello spread per l'esiguo numero delle sue operazioni, non sono in grado di soddisfare chi invece fa trading ad alta frequenza, vuoi per uno scarso effetto leva, vuoi per un'eccessiva dimensione dello spread.

Ecco allora che il CFD rappresenta una più che valida alternativa: oltre all'ottimo effetto leva, infatti, ha un controvalore per contratto decisamente ridotto rispetto al future da cui deriva (per esempio vale circa 14.000 € sull'indice tedesco e 25.000 $ sulla replica dello S&P500), risultando così più maneggevole sotto l'aspetto emotivo, che è strettamente dipendente dal controvalore impiegato. Inoltre ha uno spread molto stretto (tendenzialmente un solo tick in più del future cui fa riferimento), consentendo anche un trading di breve o brevissimo respiro senza penalizzazioni.