Potenziali conflitti di interesse

traduzione da testo inglese

Molti analisti lavorano in situazioni in cui sono strutturalmente presenti conflitti d'interesse e pressioni da parte del mercato. Da un lato le società sell-side vogliono che i propri clienti abbiano successo nel tempo, perché la soddisfazione nel lungo termine degli investitori è necessaria per la reputazione e il successo di una società. Un'equipe di ricerca d'investimento di qualità svolge un ruolo importante per i clienti.

Al tempo stesso, però, esistono molti fattori di pressione che possono turbare l'indipendenza e l'obiettività di un analista, rendendolo talora tendenzioso: gli investitori dovrebbero tenerli in considerazione prima di decidere un investimento. Ne forniamo alcuni esempi:

- relazioni di investment-banking
Quando le aziende emettono nuovi titoli, acquistano i servizi di "banchieri di investimento" per essere consigliate su come strutturare l'emissione e aiutate nel suo svolgimento. Collocare emissioni di titoli di un'azienda e fornirle altri servizi come banca di investimento può procurare alle società finanziarie più denaro di quanto se ne ricavi dalle operazioni di brokeraggio o dai report di ricerca.

Ecco che cosa può significare una "relazione di investment banking":

''1. La società dell'analista può essere fra le collocatrici dell'offerta.
In questo caso la società ha un interesse sostanziale - sia finanziario, sia per la propria reputazione - nell'assicurare che l'offerta abbia successo. Gli analisti sono spesso parte integrante dell'equipe di investment banking per le IPO e forniscono la loro assistenza con ricerche di due diligence nell'azienda, partecipano ai road shows per gli investitori e aiutano a realizzare forma e consistenza dell'operazione. Dopo che l'offerta è definita, report di ricerca favorevoli e raccomandazioni positive possono "dare sostegno" a nuove emissioni di azioni da parte dei clienti dell'investment banking di una società finanziaria.

2. Le società clienti preferiscono report di ricerca positivi.
Report di ricerca negativi possono danneggiare gli sforzi di una società di mantenere un lucroso rapporto di investment banking che duri nel tempo. Un report sfavorevole può irritare il cliente reale o potenziale della società e far sì che un'azienda si rivolga altrove per i suoi futuri servizi di investment banking.

3. Report positivi attraggono nuovi clienti.
Le società finanziarie debbono competere fra loro per il business di investment banking. Un'analisi favorevole da parte degli analisti di una società finanziaria può indurre un'azienda a darle l'incarico di collocatrice di una propria emissione di titoli. E' improbabile che per vendere le proprie azioni un'azienda dia tale incarico a una società il cui analista le valuta negativamente.

- le commissioni di brokeraggio
Le società di intermediazione normalmente non fanno pagare per i loro report di ricerca, ma un report con commenti positivi può aiutare indirettamente un broker a guadagnare, generando più acquisti e vendite dei titoli trattati, e quindi un incremento delle commissioni percepite.

- i compensi degli analisti
Le forme di compenso delle società finanziarie possono indurre gli analisti alla produzione di report di ricerca positivi.
Ad esempio, alcune società legano compensi e bonus, direttamente o indirettamente, al numero di accordi di investment banking in cui l'analista è coinvolto o all'utile del settore di investment banking della società stessa. Altre società legano il compenso o i bonus al giro d'affari realizzato con un particolare emittente. Queste pratiche possono fornire all'analista un incentivo per sforzarsi di assicurare che l'emittente mantenga la sua relazione di investment banking con la società finanziaria.

- partecipazioni nell'azienda
Un analista, altri dipendenti della società e la stessa società finanziaria possono possedere quote cospicue delle aziende che seguono. Gli analisti possono anche partecipare a pool di acquisto azionari costituiti da dipendenti della società che investono in aziende da loro seguite.
Secondo una tendenza recente detta "venture investing", le società finanziarie e gli analisti possono acquistare una quota in una start-up ottenendo azioni pre-IPO scontate. Queste pratiche permettono agli analisti di ricavare un profitto, direttamente o indirettamente, dal possesso di azioni di aziende che essi trattano. Alcuni dicono che per gli analisti possedere azioni di aziende di cui si occupano "mette i loro soldi dove sta la loro lingua". Altri osservano che chi possiede delle azioni di solito desidera vederle salire. Per di più gli analisti, partecipando in pool di acquisto tra dipendenti o in altri modi, possono operare contro le proprie stesse raccomandazioni, vendendo azioni di un'azienda per la quale continuano a reiterare indicazioni "compra" o altri rating favorevoli, e sulle cui prospettive pubblicano un report positivo.